tetràgono agg. e s. m. [dal gr. τετράγωνος, comp. di τετρα- «tetra-» e -γωνος «-gono»]. – 1. In geometria, sinon. raro di quadrangolo e, in passato, anche di parallelepipedo rettangolo e di cubo. 2. In botanica (solo come agg.), di fusto o di altro organo allungato che presenta quattro spigoli, come nelle labiate. 3. fig. Fermo, costante, resistente a ogni urto e contrarietà; irremovibile: è un uomo t.; ha un carattere t.; si dichiarava t. a ogni tentativo di corruzione; era un’idea fissa, radicata, t. a qualunque esperienza (Soldati); questo sign. deriva dai noti versi di Dante avvegna ch’io mi senta Ben tetragono ai colpi di ventura (Par. XVII, 23-24), e il concetto della stabilità, della fermezza viene alla parola dall’accezione, che ebbe anticam., di «cubo, figura cubica».
Abbiamo scelto questo nome perché richiama il numero quattro, la rappresentazione del senso pratico, della concretezza e della costruttività dei pensieri intesa in senso tangibile.
Il quattro è il numero che si erge a simbolo del mondo fisico, del nostro pianeta e di tutti gli esseri viventi. I quattro punti cardinali, le quattro stagioni, le quattro fasi lunari, i quattro elementi della tradizione ellenica, aria, acqua, terra e fuoco, i quattro operatori aritmetici, addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione. I quattro lati ed i quattro angoli del quadrato.
Un tetragono, in geometria, nella natura e nell’uomo, evoca il concetto della stabilità, della fermezza e dell’onestà.
Che sono i valori che vogliamo dare alla nostra società.