Il movimento è stato innescato dalle preoccupazioni relative, soprattutto, all’evoluzione del tasso di inflazione del prossimo futuro ed alle sue conseguenze sui tassi di interesse. Dapprima sul mercato dei dollari USA e in seguito anche sugli altri mercati obbligazionari globali.
Abbiamo preferito impostare una asset allocation orientata alla prudenza, e non modificarla rapidamente, considerando prematuro attendersi un pronto rientro della volatilità raggiunta dai mercati.
Abbiamo realizzato del trading marginale su posizioni azionarie, rappresentate sia da indici sia da titoli singoli.
Strutturalmente abbiamo mantenuto la posizione corta sui tassi di interesse decennali in dollari Usa, che avevamo implementato durante il mese di gennaio.
A questa posizione abbiamo deciso di aggiungere, a metà mese, una posizione lunga in opzioni put sull’indice Euro Stoxx 50, con scadenza giugno 2018 e strike ampiamente «out of the money». Con la put abbiamo voluto proteggere il patrimonio del fondo da soprese negative potenzialmente provenienti dalla scadenza del 4 marzo 2018, che ha assunto rilievo per il vecchio continente per la concomitanza di due eventi: la decisione del SPD sulla sua adesione alla formazione del nuovo governo in Germania e il risultato delle elezioni politiche italiane. La scadenza di giugno e lo strike molto out of the money sono stati scelti sulla base di motivazioni esclusivamente tecniche, tipiche delle valutazioni delle opzioni.
La performance realizzata nel mese di febbraio è pari a -0,67% nella classe istituzionale.
Il 2018, pur rimanendo caratterizzato da economie mondiali che continuano nel loro positivo sviluppo, potrebbe essere un anno in cui dovremo affrontare una maggiore volatilità rispetto a quella che ha caratterizzato il 2017: da un lato a causa della variazione di politica monetaria in atto, dall’ altro per le nuove incertezze politiche emergenti.
Ce lo aspettavamo, e la realtà ce lo sta confermando già nel primo trimestre.
In questo scenario ci impegniamo a lavorare con coerenza, implementando le posizioni del portafoglio modello sempre con una ragione di tipo strutturale, evitando di inseguire il mercato e con un chiaro budget di rischio per le singole strategie realizzate. Ovviamente senza escludere posizioni tattiche di puro trading.
Con l’obiettivo di ottimizzare il contributo professionale e l’esperienza di ognuno di noi.