Il 19 giugno scorso, George Soros, ricalca la scena della sterlina e ricorda che solo un anno è passato da quando il brusco messaggio del referendum ha dato una inattesa sveglia all’Europa. Era invece il 16 settembre 1992 quando, sempre sulla sterlina (e divise limitrofe), il nostro George guadagnò 1.5 miliardi di dollari in circa un mese.
Il quarto di secolo si avvicina e le coincidenze di questi giorni potrebbero addirittura fare pensare ad una volontà celebrativa condivisa dai protagonisti dell’epoca, di nuovo uniti sulla scena.
Il giorno 19 giugno Soros descrive i suoi ragionamenti su cosa abbiamo visto ad un anno dal referendum Britannico e che attese si è formato in seguito alle sue osservazioni. Anche la stampa non specializzata ha riferito il pensiero di Soros: da tempo ormai il suo nome non è confinato ai grigi ambienti della finanza. E` proprio la parte grigia, non appariscente della finanza globale, dalla sponda orientale dell’Atlantico, nei giorni 20 e 22 giugno, ad offrire la sponda al testo del temuto George. Andrew G. Haldane prima e Kristin Forbes poi, pubblicano i due testi che completano perfettamente le attese descritte da Soros. A chi corrispondono i due nuovi nomi? Ne abbiamo sentito parlare da giornali, televisioni, …? Credo mai, ma sono proprio questi due nomi che, con i testi appena ricordati, stanno preparando le celebrazioni per il quarto di secolo dal dramma della sterlina (e della lira). Lui è il responsabile dell’ufficio studi della banca centrale inglese, lei è uno dei membri del consiglio che si riunisce per decidere la politica monetaria che la banca centrale seguirà (lui quindi è uno degli economisti rimasti sinceramente sorpresi dal positivo andamento dell’economia britannica durante lo scorso anno, lei è una delle componenti “hawkish” del consiglio della banca, non nasconde la sua preferenza per un rialzo dei tassi, anche per evitare di rincorrere l’inflazione troppo in ritardo, e quindi essere costretti ad una gestione più faticosa del suo rientro)
In estrema sintesi, Soros osserva che oggi il Regno Unito si trova in situazione di eccessivo debito privato, cresciuto durante l’ultimo anno, causa del buon andamento dell’economia locale. La lettura di Soros vede il buon andamento dei consumi finali a spiegazione del buon andamento dell’economia e dell’ottimismo che si è diffuso nel paese. I maggiori consumi, assieme alla debolezza del cambio, hanno portato il tasso di inflazione del paese ad un livello molto vicino al 3% (con rischio di superarlo). La vivacità dell’economia non ha però prodotto una crescita dei salari reali allineata al tasso di inflazione. La posizione finanziaria delle famiglie britanniche risulta quindi peggiorata, il reddito reale è calato, la massa di risparmio a cui attingere è calata in termini nominali ed anche reali. Secondo Soros non manca molto a che le famiglie britanniche si accorgano dell’insostenibilità del tenore di vita goduto fino ad oggi: nella revisione complessiva della loro situazione la spesa corrente calerà e il rientro del debito apparirà opportuno. Cosa farà la banca centrale in questo frangente? Leggendo bene soprattutto il testo di Kristine Forbes, per non doversi trovare a correre dietro ad un tasso di inflazione che scappa, la banca alzerà i tassi, facendo emergere in modo ancora più bruciante la dimensione del debito assunto dal consumatore isolano. Il successo di un banchiere centrale (ma anche di un bravo ministro delle finanze, per la parte di sua responsabilità, comunque esistente, qualunque sia la competenza) sta anche nel sapere usare il governo della moneta in chiave anticiclica: Soros prevede esplicitamente che l’utilizzo della leva monetaria, da parte della Bank of England, avvenga in modo chiaramente pro – ciclico.
Assisteremo alla realizzazione di quello che Soros chiama “riflessività”, il fenomeno in cui causa ed effetto si disegnano reciprocamente?
Il 16 settembre 2017 cadrà di sabato, fine settimana tra l’estate e l’autunno, quando tutti ci staremo faticosamente riprendendo dagli stravizi estivi (ai quali alcuni purosangue dei mercati non hanno mai partecipato). La Banca Centrale Europea si riunirà il 7 settembre (con comunicato stampa successivo), la Bank of England si riunirà il 14 settembre, la riunione della FED avrà luogo il 19 e 20 settembre, quasi coincidente con la Bank of Japan. Non conosciamo la data del comitato investimenti del family office di Soros: se però il 16 settembre dovesse confermarsi il giorno della “riflessività”, un brindisi al quarto di secolo non dovrebbe mancare.